La Camera dei deputati in sede di conversione del decreto legge n. 73 del 25 maggio 2021, il “Sostegni bis” ha approvato l’emendamento, a firma della deputata Elena Carnevali che, secondo la proponente, riconosce finalmente il giusto inquadramento normativo agli assistenti sociali, sociologi ed operatori sociosanitari dipendenti del Ssn istituendo il ruolo sociosanitario e affrancandoli dalla collocazione nel ruolo tecnico, in cui erano confinati dal lontano 1979. Il testo del decreto 73 è stato convertito definitivamente nella legge 23 luglio 2021, n. 106 (GU n.176 del 24.7.2021), con il voto di fiducia del Senato del 21 luglio scorso.
Dai vari commenti sui social, nel silenzio dei sociologi e degli assistenti sociali, quello che hanno salutato la norma con toni trionfalistici, sono stati gli OSS.
Ma è giustificata questa trionfale esaltazione per la conquista ottenuta? Cosa si aspettano gli Oss da questo nuovo ruolo? Sicuramente dei risvolti economici.
L’Operatore sociosanitario è un profilo inquadrato in categoria B, livello economico Bs.
L’ Oss, è stato legalmente istituito dalla Conferenza Stato/Regione del 22 febbraio 2001: questo è l’operatore che, a seguito dell’attestato di qualifica conseguito al termine di uno specifico percorso di formazione professionale, svolge un’attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona, favorisce il benessere e l’autonomia della persona.
L’ordinamento dei corsi regionali professionali, prevede: 1000 ore di cui 550 di tirocinio.
Istituito nel 2001, viene legittimato poi dalla Legge 1/2002 “Emergenza infermieristica”, definendo l’ Oss figura di supporto all’assistenza.
Nella Conferenza Stato/Regione del 16/01/2003 si disciplina la Formazione Complementare dell’operatore socio- sanitario, stabilendo che all’operatore socio sanitario che ha conseguito con successo un percorso di formazione complementare di assistenza sanitaria di 300 ore di cui 150 di tirocinio, è consentito collaborare con l’infermiere o con l’ostetrica; nonché di svolgere alcune attività assistenziali, in base all’organizzazione dell’unità funzionale di appartenenza, e conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica e/o ostetrica.
Nasce come evoluzione del profilo di Operatore tecnico addetto all’assistenza (Otaa) – istituito dall’art. 40, comma 3 del DPR 384/1990 – che venne contestualmente posto ad esaurimento. A sua volta, l’Otaa aveva costituito lo sbocco professionale dell’Ausiliario specializzato del contingente addetto ai servizi socio assistenziali (ma non di quello dei servizi economali). Per più di 15 anni la situazione è rimasta sostanzialmente in stallo e nel frattempo sono sorte ulteriori problematiche riguardo, ad esempio, alle differenze o affinità con gli OSA e al recupero degli Otaa ancora in servizio.
L’articolo 34 9-ter recita: Al fine di dare completa attuazione all’integrazione sociosanitaria e di fare fronte al perdurare dell’emergenza epidemiologica da CO-VID-19, il personale dipendente del Servizio sanitario nazionale appartenente ai profili professionali di assistente sociale, di sociologo e di operatore sociosanitario, già collocato nel ruolo tecnico di cui all’articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 20 dicembre 1979, n. 761, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 5 della legge 11 gennaio 2018, n. 3, è collocato nel ruolo sociosanitario istituito dal presente comma,senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Quello che si aspettano gli Oss è il passaggio in fascia C, con conseguente aumento retributivo.
Ma c’è da sottolineare che alla fine del comma 9-ter si afferma che l’istituzione del nuovo ruolo avviene “senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica” per cui, come ripoertato sull’articolo de Sanità24 ore, a cura di Stefano Simonetti, le parti negoziali dovranno decidere gli interventi nell’ambito di quel 3,78% di risorse destinate nel 2021 al rinnovo contrattuale. Poiché risorse extracontrattuali sono evidentemente illegittime alla luce dello stesso comma 9-ter ma anche dell’art. 81 della Costituzione, l’unica soluzione possibile è che qualsiasi beneficio contrattuale venga deciso per Assistenti sociali e Oss sarà in detrazione dagli aumenti per gli altri dipendenti, e questi ultimi saranno d’accordo?
Da Sanità24ore
fonte https://www.infermieristicamente.it/articolo/14114/oss-nel-ruolo-socio-sanitario-passaggio-a-fascia-c-ed-aumento-di-stipendio?-non-e-detto#.YTmuaYej41I.whatsapp