Nei dieci giorni dopo l’annuncio le donazioni sono aumentate dell’82% rispetto al periodo precedente
«Volevo ringraziare tutta la struttura del Fatebenefratelli, il professor Zappa e soprattutto tutti i donatori di sangue. Cercherò in qualche modo di fare accendere un riflettore su questo tema perché senza i donatori io oggi non sarei qui». Sono state le parole di Fedez il 6 ottobre scorso mentre lasciava l’ospedale dopo un’intensa settimana di ricovero concedendosi, seppur svilito dalla malattia, a giornalisti e fan. Quando a fare certe dichiarazioni è un influencer dalla portata di Federico Lucia, in arte Fedez, è molto probabile che le ripercussioni si propaghino ben oltre il confine dei social. A maggior ragione se il messaggio che lancia è di aiuto verso il prossimo, come nel caso delle donazioni di sangue, il boomerang sociale che si genera può avere un ritorno inimmaginabile.
Sono 874 i chilometri che separano il Fatebenefratelli di Milano dall’ex-ospedale San Nicola il Pellegrino di Trani, dove ha sede il centro trasfusionale cittadino, eppure una connessione che ha legato in un lampo le due strutture c’è stata. Da anni, grazie all’instancabile attività delle associazioni pro-donazioni sul territorio e del personale sanitario, a Trani regolarmente si registrano buoni numeri di prelievi. Tuttavia, quello che chiamiamo “effetto Fedez” si è evidentemente riverberato anche in una piccola realtà come Trani: le donazioni nei dieci giorni prima dell’annuncio del 6 ottobre sono state 79, mentre dall’8 al 19 ottobre se ne contano ben 144. Un raddoppio che, per quanto non scientificamente riconducibile a Fedez ma potenzialmente anche frutto di altre coincidenze, lascia intuire che l’influenza del cantante sia stata efficace. A maggior ragione se, stando a quanto dichiarato dagli stessi infermieri, qualcuno ha esplicitamente detto di essersi recato al centro trasfusionale per via dell’invito di Fedez. Un trend, questo, che si conferma anche sul resto del territorio nazionale con numerosi giovani aspiranti donatori avvicinatisi per la prima volta ad un centro di raccolta.
“Il bilancio è certamente positivo, ed è importante che personaggi di spicco come Fedez sostengano tali iniziative” evidenzia Luisa Sgarra, presidente Avis Trani. “E’ bene che grazie alla loro notorietà, con un’influenza sociale evidente e rilevante, questi personaggi possano contribuire in maniera positiva – aggiunge – anzi, ritengo sia fondamentale in questo caso perchè abbiamo riscontrato, certo potrà essere un caso, un maggiore incremento di donazioni. Quindi ben vengano queste iniziative e altre disponibilità di altri personaggi famosi a sostenere tale causa perché è a beneficio dell’intera collettività”. Dello stesso avviso anche Amedeo Curci, per Fidas:“Un incremento c’è stato, sicuramente anche grazie all’esposizione del cantante. E’ un valore aggiunto alla nostra attività”.
In Italia ad oggi si contano 278 servizi trasfusionali e 1300 punti di raccolta allestiti da associazioni di volontari. L’unità di raccolta fissa di Trani è aperta al pubblico dal lunedì al sabato dalle 8:00 alle 10:30: si ricorda che è possibile donare per gli aventi un’età compresa tra i 18 ed i 60 anni (anche fino a 70 con autorizzazione specifica), oltre i 50 chili di peso corporeo. Non occorre prenotazione, ma solo munirsi di tessera sanitaria e compilare un questionario fisico-attitudinale in loco, utile al medico per valutare eventuali cause di esclusione dalla possibilità di donazione. Un atto che, oltre a consentire un esame del proprio stato di salute, può salvare vite agli altri.
