Perché la mimosa?
Questo fiore fu scelto nel 1946 da Rita Montagnana e Teresa Mattei, due donne antifasciste, come simbolo di rinascita e speranza nell’Italia del dopoguerra. La mimosa, con i suoi fiori gialli, rappresenta la forza, la vitalità e la resilienza delle donne. Era un fiore facilmente reperibile e poco costoso, e ricordava anche i fiori che i partigiani regalavano alle staffette. Un’antica leggenda racconta che in un’isola lontana, le donne dai riccioli biondi vennero rapite dagli invasori e rinchiuse in una grotta. Mihm, una giovane coraggiosa, tentò la fuga attraverso un cunicolo, ma rimase bloccata. I suoi riccioli biondi, sporgendo dal cunicolo, permisero agli abitanti di ritrovare le donne rapite. Tutte furono salvate, tranne Mihm, che morì soffocata. Il suo promesso sposo, recandosi sulla collina per onorarla, trovò al suo posto una pianta con radici forti e fiori dorati. Ancora oggi, la mimosa è un simbolo di coraggio, di resistenza e solidarietà, che ricorda le lotte per l’emancipazione e l’uguaglianza e invita a continuare a lottare contro ogni violenza. E, perché no, anche per ricordare che nel sorriso di una donna c’è, come nel giallo rilucente della mimosa, quel raggio di sole che illumina la vita di tutti gli uomini di tutta la Terra. Carissime Donne è per questa luce che ci regalate ogni giorno che noi uomini vi chiediamo di accettare i nostri auguri, i nostri ringraziamenti e di provare a perdonare le ombre dei nostri limiti e dei nostri orrori.

autore Luciano Simone